SCHOLIUM IN CANTICUM CANTICORUM, 8.6
Sponsa. Pone me ut signaculum super cor tuum,
ut signaculum super brachium tuum,
quia fortis est ut mors dilectio.
ut signaculum super brachium tuum,
quia fortis est ut mors dilectio.
...poichè forte come la morte è l'amore
Non mi chiedere ti prego/ di restituirti il profumo
che mi hai lasciato sulla pelle
quel giorno di nebbia in dicembre
quando per la prima volta/ non mi sono sentita estranea
a questa vita, tra le tue braccia.
che mi hai lasciato sulla pelle
quel giorno di nebbia in dicembre
quando per la prima volta/ non mi sono sentita estranea
a questa vita, tra le tue braccia.
Non mi chiedere il verde
rubato in chissà quale giardino/ di Afrodite miele d’amore,
il colore dei tuoi occhi,
vento sottobosco e rugiada/ rifugio dall’anima in fiamme
che farebbe cenere del mio nome
se non riparassi nel porto/ di latte della tue braccia.
Non mi chiedere mai, mai
di renderti i baci e le vertebre,
i sogni mescolati come tempera/ nelle notti solcate allacciati
incavo ad incavo, carne a carne,
non mi chiedere la risata di Dioniso
dopo gli orgasmi, gli universi esplosi
dietro alle ciglia, l’orzo, i papaveri,/ l’azzurro che filtra dai rami alti
soffitto della nostra casa,/ soffitto del mondo.
Nemmeno se un oceano senza volto
ci facesse naufragare, disperdendoci/ ai lati opposti del globo, nemmeno
nell’addio, ti prego, rivendica da me la tua bellezza.
Non potrei restituirtela ormai, neppure a costo della vita:
ben più forte
della morte
è l'amore.
rubato in chissà quale giardino/ di Afrodite miele d’amore,
il colore dei tuoi occhi,
vento sottobosco e rugiada/ rifugio dall’anima in fiamme
che farebbe cenere del mio nome
se non riparassi nel porto/ di latte della tue braccia.
Non mi chiedere mai, mai
di renderti i baci e le vertebre,
i sogni mescolati come tempera/ nelle notti solcate allacciati
incavo ad incavo, carne a carne,
non mi chiedere la risata di Dioniso
dopo gli orgasmi, gli universi esplosi
dietro alle ciglia, l’orzo, i papaveri,/ l’azzurro che filtra dai rami alti
soffitto della nostra casa,/ soffitto del mondo.
Nemmeno se un oceano senza volto
ci facesse naufragare, disperdendoci/ ai lati opposti del globo, nemmeno
nell’addio, ti prego, rivendica da me la tua bellezza.
Non potrei restituirtela ormai, neppure a costo della vita:
ben più forte
della morte
è l'amore.