giovedì 14 luglio 2011

#21


ACQUAFORTE

Ore scabre come carta smeriglio,
a levigarmi bene.

Con fastelli di parole arse in fretta
s’affumichi la pelle.

Lo scrosciare delle piogge acide
poi inciderà la carne.

Sono ferro di sangue aggrumato
in metallici graffi;

Ma a contatto con superfici bianche
(un lenzuolo, un foglio)

il peso della mia ombra disegna
immagini vivide. 





Nessun commento:

Posta un commento