ACQUAFORTE
Ore scabre come carta smeriglio,
a levigarmi bene.
Con fastelli di parole arse in fretta
s’affumichi la pelle.
Lo scrosciare delle piogge acide
poi inciderà la carne.
Sono ferro di sangue aggrumato
in metallici graffi;
Ma a contatto con superfici bianche
(un lenzuolo, un foglio)
il peso della mia ombra disegna
immagini vivide.
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