venerdì 15 luglio 2011

#24


NEBBIA3

Sugli occhi (pesante
di sonno e torpore),

sui vetri appannati
dell’autobus lento
che a stento sferraglia,

dai fossi all’asfalto,
sui campi, dovunque,

grava lieve
la nebbia.

Incerta sindone
sul mondo che aspetta;

(non è morto). E tace
in polvere o brina,
rassegnato aspetta,
aspetta, aspetta,
aspetta CHE COSA?

Neppure ricorda
chi attende nel freddo

(uno sguardo, un bacio?
la notte perenne?)

Solo si tumula
nella caligine
sperando un’estate
che non sa sperare.




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